mercoledì 27 novembre 2013

Secondo passo verso lo spignatto: gli strumenti

Dopo avervi parlato qui di quali sono le materie prime di cui avete bisogno per cominciare a spignattare in casa, oggi vi voglio parlare di quali sono gli strumenti necessari.
Alcuni si trovano nei supermercati (come i vari ciotolini) oppure nei negozi di elettronica (come il minipimer), altri invece dovrete ordinarli su internet (per esempio su Amazon la bilancina e le cartine al tornasole).
L'importante è che non utilizziate gli stessi apparecchi che utilizzate per cucinare perché non è indicato dal punto di vista dell'igiene e della sicurezza: a volte infatti potrete lavorare con allergeni (per esempio le fragranze) e di certo non volete ritrovarvele nel piatto di pasta.. si parte sempre dal presupposto che è OBBLIGATORIO lavare gli strumenti ogni volta che li utilizzate, ma non si sa mai!


CIOTOLINI, CONTENITORI VARI E CUCCHIAINI
Innanzitutto avrete bisogno di ciotolini di varia capienza in cui lavorare le vostre materie prime: il mio consiglio è di evitare i ciotolini di plastica perché non reggono le alte temperature e per esperienza vi dico che non è affatto piacevole dover andare a buttare un'ora di lavoro perché il barattolino si è fuso mentre stavate sciogliendo le materie prime col calore.
Per cui prediligete i ciotolini di vetro (per esempio quelli della Frigoverre) oppure di ceramica: l'importante è che reggano le alte temperature.
La parete deve essere abbastanza spessa, per i motivi detti sopra.
Preferibilmente, devono avere dei manici perché altrimenti rischiate di bruciarvi quando dovete travasare il contenuto di un ciotolino in un altro e questo vi scivola via dalla presina perché ha le superfici completamente lisce (e per esperienza vi dico che rischiate anche che vi cada il contenuto sul piano di lavoro!).
Devono avere una discreta capienza: meglio se possono contenere più di 500gr così siete sicuri che se lavorate con medie quantità vi entra tutto.
Se sapete invece che già dovrete produrre un kg di shampoo, per esempio, vi consiglio di prendere una brocca dell'acqua (di quelle di vetro che si vedono nelle mense, per intenderci) da un litro così siete certi che avrete sufficiente spazio per mescolare le materie prime.
Un'altra cosa importante: se andate a produrre dei fluidi (shampoo, appunto, o anche un bagnoschiuma o una lozione) avete bisogno di contenitori con il becco che vi permetta di travasare con precisione e rapidità il vostro liquido senza dover perdere la testa con i cucchiaini e, soprattutto, con il ripulire i contenitori e il piano di lavoro a fine "imbottigliamento" (fidatevi, mi è successo tante volte e ogni volta mi sono arrabbiata per tutto il prodotto che andava sprecato al di fuori della bottiglietta!).
Infine, fate attenzione che i vostri ciotolini, o bottiglie, abbiano un diametro e un'altezza tali da poter entrare all'interno del microonde: so che questo consiglio non è molto ortodosso poiché in realtà dovremmo sciogliere le materie prime a bagnomaria, ma quando hai poco tempo e molti prodotti da realizzare è molto più comodo e veloce utilizzare il microonde (anche se questo metodo comporta un'attenzione maggiore da parte vostra perché rischiate che la roba si bruci oppure fuoriesca dal ciotolino).


In secondo luogo vi servono i contenitori in cui riporre i prodotti a fine lavorazione: ne trovate di tutti i tipi e di tutti i prezzi su internet (vi consiglio di guardare su Aromazone) per cui dovete soltanto sceglierli in base alle vostre preferenze.

Quindi avete bisogno di cucchiaini, anche in questo caso vi consiglio di scegliere un materiale che regga il calore, per quanto comunque ultimamente anche quelli di plastica (quelli da bambini, per esempio) non hanno problemi con le alte temperature. Devono avere un manico lungo in modo tale da poterli utilizzare anche nelle caraffe per acqua di cui parlavo prima.
Indispensabile è una spatola in silicone, tipo quella per glassare i dolci, che sia in grado di pulire tutta la superficie dei ciotolini in modo tale da ridurre il più possibile gli sprechi: vi accorgerete infatti che i cucchiaini restano sempre "sporchi" di materie prime per cui quando andate a travasare il vostro prodotto, sarà più la sostanza che rimane attaccata alle pareti del cucchiaino e del ciotolino di quella che invece riuscirete a imbottigliare! Con la spatola questo problema non si pone perché è fatta in modo tale da "catturare" il prodotto ottimamente.


BILANCINA
Dovete procurarvi una bilancina di precisione, meglio se riuscite a trovarne una che pesa fino a 1kg e soprattutto che percepisce non solo i decimi di grammo ma anche i centesimi.
Senza questo strumento andate da poche parti perché le comuni bilance da cucina non sono abbastanza sensibili per l'uso che ne dovete fare.
Ne trovate di buone (e di economiche) su Amazon.

MINIPIMER (o frullatore a immersione)
Un altro strumento fondamentale senza il quale non potrete realizzare emulsioni: vi accorgerete presto che per mescolare una crema spesso non è sufficiente l'utilizzo del cucchiaino, soprattutto quando unite la fase grassa e la fase acquosa. Affinché si realizzino emulsioni omogenee dovrete utilizzare un frullatore a immersione.

CARTINE AL TORNASOLE
Il pH di un cosmetico è un aspetto fondamentale che non potete assolutamente tralasciare. Su internet trovate dei pacchetti di cartine al tornasole economici che vi consiglio di acquistare, insieme ovviamente all'acido lattico per acidificare il pH e alla soluzione di soda caustica per innalzarlo.

Se, come me, avete la necessità di misurare il pH frequentemente (perché spignattate spesso), vi consiglio di fare un investimento e di comprare un pHmetro professionale digitale che vi fa risparmiare molto tempo ma soprattutto vi dà una precisione che le cartine non possono garantirvi.

TERMOMETRO
Su Amazon si trovano moltissimi termometri da cucina con un'alta sensibilità e un prezzo contenuto. Il termometro è molto importante per poter controllare la temperatura delle vostre fasi: perché un'emulsione venga bene è necessario che entrambi le fasi siano ad una temperatura superiore a 70°C.


CARTA ASSORBENTE e TOVAGLIA CERATA
Vi accorgerete presto che farete molta confusione quando spignattate ma soprattutto che sporcate molto: è bene avere a portata di mano fazzoletti e soprattutto è importante lavorare su una superficie che si possa pulire in fretta e che si asciughi subito, come una tovaglia cerata.


SPUGNE
Per evitare di utilizzare la stessa spugna che usate per lavare i piatti, vi consiglio di munirvi di spugne che adibirete solo ed esclusivamente alla pulizia dei vostri contenitori.

STANZA ASCIUTTA
Per conservare al meglio le materie prime, vi consiglio innanzitutto di chiuderle bene in contenitori a tenuta stagna (no, i vecchi barattoli del Philadelphia e della ricotta non vanno bene perché lasciano passare l'umidità, come ho imparato a mie spese!) e poi di riporle in una stanza in cui d'estate non ci siano più di 20°C e d'inverno meno di 17°C, ma soprattutto in cui l'umidità resti costantemente sotto il 70%, altrimenti rischiate che le materie prime si impacchino dovendole buttare.

CASSETTI, RACCOGLITORI, CLASSIFICATORI
Nei negozi con articoli per la casa, ma anche nei più economici Leroy Merlin e Ikea, troverete numerosi raccoglitori con cassetti di varie dimensioni: vi consiglio di acquistarne in modo tale da creare un mobiletto in cui riporre ordinatamente le materie prime, così da poterle tenere al riparo dall'umidità o da incidenti.



Detto questo vi auguro buono spignatto!
Alla prossima!
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sabato 16 novembre 2013

PEG e PARABENI: che cosa sono?

Ultimamente si è sentito molto parlare dei PEG e dei parabeni ma in realtà non sono state date molte informazioni precise al riguardo.
I parabeni, secondo l'opinione pubblica, sono cancerogeni ma non si sa il motivo né quale sia la loro funzione. D'altro canto i PEG si sa che esistono (o meglio, alcuni sanno che esistono) ma non si sa né a cosa servono né che cosa fanno.
Cerchiamo di fare un po' di chiarezza.

I PEG
I PoliEtilenGlicoli, o PEG, sono dei composti che derivano dalla polimerizzazione dell’ossido di etilene: sono quindi dei polimeri che derivano dalla lavorazione del petrolio e quindi in quanto tali non sono affatto ecocompatibili, figuriamoci dermocompatibili.

Sono dei composti altamente inquinanti utilizzati sia come emulsionanti sia come tensioattivi nei: 
- —Pulitori spray per il forno 
- —Antigelo, in cui rappresentano l’ingrediente attivo. 

—Vengono ampiamente utilizzati nell’industria cosmetica come schiumogeni.

—Spesso la sigla PEG è accompagnata da un numero (PEG-2, PEG-30, PEG-400) il quale indica il numero di ossidi di etilene attaccati al composto di base. 
—Dal momento che l’ossido di etilene è CANCEROGENO, è preferibile un PEG con un numero basso (ad esempio PEG-2) di un PEG con un numero alto (ad esempio PEG-30). 

Personalmente io sarei per escludere categoricamente tutti i prodotti cosmetici contenenti tali sostanze.

—Non sono solo cancerogeni ma contribuiscono allo smantellamento della capacità della pelle di assorbire l'umidità e i nutrienti, lasciando il sistema immunitario vulnerabile
—Per queste ragioni non dovrebbero essere presenti nei cosmetici che contengono prodotti chimici o nocivi, i quali proprio grazie ai PEG avrebbero più facilità nell’attraversare le barriere naturali dell’epidermide. 

Nell’INCI sono indicati come: 
- —“PEG” 
- “-eth” seguito da un numero (per es. Ceteareth-30)

Immaginiamo quindi cosa possono fare questi PEG in compagnia di sostanze quali triclosan, cessori di formaldeide, BHA, BHT, -bromo...., trietalonamine (sostanze nitrosanti), considerate, appunto, CESSORI DI FORMALDEIDE!

I PARABENI
I parabeni, dalla contrazione di "estere para-idrossibenzoico", sono una classe di composti organici aromatici, esteri dell'acido 4-idrossibenzoico, utilizzati da oltre 50 anni come conservanti nell'industria cosmetica, farmaceutica e alimentare per le loro proprietà battericide e fungicide

Sono presenti anche sotto forma dei relativi sali in diverse formulazioni di cosmetici e farmaci sia per uso topico che parenterale. Alcuni parabeni trovano impiego come additivi alimentari.


I parabeni più comuni sono: 
- —metilparabene (methylparaben, E218),
- —etilparabene (ethylparaben, E214),
- —propilparabene (propylparaben, E216) e
—- butilparabene(butylparaben).

Parabeni meno diffusi sono
- —Isobutilparabene (isobutylparaben), 
—- isopropilparabene (isopropylparaben), 
—- benzilparabene (benzylparaben) e loro rispettivi sali.
Spesso si trovano in associazione con il phenoxyethanol, di cui ho parlato qui.
—Centinaia di studi hanno indagato sulla loro capacità di interferire con il sistema endocrino ottenendo diverse risposte, e comunque confermando che essi, e i loro principali metaboliti come l'acido p-idrossibenzoico stesso, possiedono attività interferente con il sistema ormonale
—Uno studio, tra i tanti, ha evidenziato la capacità dei parabeni di mimare debolmente il comportamento degli estrogeni, ormoni femminili, aventi un ruolo importante nella patogenesi del tumore al seno. In uno studio preliminare concentrazioni medie di 20 ng/g, nel tessuto, di parabeni sono state rilevate in campioni di tessuto malato.

Questi conservanti sono largamente utilizzati nei cosmetici per bambini...

Spero di avervi chiarito un po' le idee ma soprattutto mi auguro che ci leggerà queste informazioni venga dissuaso dall'acquistare e consumare prodotti che contengono tali sostanze!https://www.facebook.com/ilmondoecobiodiSara

lunedì 11 novembre 2013

Detersivo liquido per la lavatrice facile, economico e ecobio

L'altro giorno ho letto questa pagina in cui viene descritto un metodo per creare un detersivo liquido ecobio ed economico, così ho colto la palla al balzo e ho deciso di sperimentarlo.
La ricetta è questa: 
- mettete a scaldare 4 litri di acqua fino a farla bollire
- prendere un panetto di sapone di marsiglia da 300 grammi e riducetelo a scagliette
- dopo aver tolto l'acqua dal fuoco buttate il sapone nel pentolone e girate finché non sarà tutto sciolto
- infine aggiungere quattro cucchiai colmi di bicarbonato!




Dopo aver aspettato almeno 12 ore frullate col minipimer e il detersivo sarà pronto!

Vi consiglio di leggere con molta attenzione l'etichetta del sapone perché spesso non viene realizzato solo con materie prime vegetali: se riporta la scritta SODIUM TALLOWATE escludetelo immediatamente perché vuol dire che contiene gli scarti di lavorazione dei bovini. Per evitare questo inconveniente, è meglio comprare un sapone di Marsiglia per l'igiene personale perché, mentre per i saponi per gli indumenti la legge non obbliga i produttori a riportare l'INCI, le etichette dei saponi per l'igiene personale invece riportano, come ben sappiamo, ogni singolo ingrediente.. per cui occhio!

COME USARE QUESTO DETERGENTE
Basta metterne un paio di cucchiai diluiti nella vaschetta o direttamente nell'oblò. Volendo, per le macchie più ostinate, potete pretrattarle con del prodotto puro come fareste con un normale smacchiatore.. con la differenza che questo è totalmente ecobio!
Volendo potete aggiungere al composto qualche goccia di profumo naturale per profumare i vostri capi.

La prima lavatrice è stata un successone, sono proprio contenta di questa scoperta! Provatelo, non ve ne pentirete!!https://www.facebook.com/ilmondoecobiodiSara